Circa un anno fa, una persona che a mio avviso capì davvero poco di me, mi fece riflettere sul comportamento che assumiamo in circostanze diverse...
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Il mio modo di rapportarmi agli altri determina la mia persona, la mia vera personalità.
Essa dunque è multisfaccettata, multiforme ma comunque vera; solo io posso conoscerla nelle sua forme sebbene io stessa limitata dalla mia esile esperienza.
Per conoscermi veramente e totalmente dovrei conoscere il mio modo di rapportarmi con ogni persona ed essere nel mondo, il quale esso stesso non potrà conoscere se stesso per l’identico motivo.
Troppe sfumature e sensazioni dettano, o meglio, ispirano il comportamento individuale nel rapportarsi col prossimo, senza considerare poi le variazioni ambientali che possono influire nei comportamenti, quali fattori fisici in senso stretto, salute mentale e fisica, circostanze di luogo, tempo e stati d’animo.
Conoscersi a questo punto è un paradosso, è cosa impossibile o quantomeno limitata.
E pur con i nostri limiti fisici e mentali, dati dalla nostra consuetudine a razionalizzare il tutto, siamo caratterizzati dal possedere personalità indefinibile in quanto illimitata.
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