Pubblicità regresso

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Gli uomini...

Confortably numb...una delle canzoni più belle dei Pink Floyd...quanti ricordi...

TROPPO FORTE!!! XD

venerdì 24 ottobre 2008

Contro lo smantellamento dell'università pubblica.

Ritenete che l'università debba essere un bene pubblico?
ritenete necessaria una politica per il diritto allo studio?
potete permettervi 10.000 di tasse ogni anno?

vediamo cosa cambia con la legge 133/08 e perchè il mondo accademico sta
iniziando a muoversi:


la 133/08 approvata il 6 agosto è la conversione del decreto 112 ed ha avuto
un iter parlamentare molto veloce, nonostante il caldo dell'estate! questa
legge prevede tagli in tutti i settori di cui si occupa, in particolar modo
per l'università prevede:

1. riduzione dell'FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario), i soldi che
il ministero da all'università e con cui si pagano gli stipendi
2. blocco del turn over al 20%: in pratica ogni 5 pensionamenti
l'università potrà effettuare una sola assunzione
3. possibilità per le università di diventare fondazioni private



la riduzione dei finanziamenti per le università (che di per sè già hanno i
bilanci in bilico) costringeranno gli atenei ad aumentare le tasse agli
studenti. i Senati Accademici di molte università italiane prevedono entro i
prossimi cinque anni di dover TRIPLICARE le tasse universitarie, non
riuscendo altrimenti nemmeno a coprire gli stipendi del personale. le
università statali, però, hanno un tetto limite sulle tasse da imporre: il
massimo imponibile, già raggiunto in molte università, è del 20% del'FFO.
per questo le università saranno costrette a chiudere i battenti o la
diventare fondazioni private: in quest'ultimo caso sarà come vendere
l'università al miglior offerente.

i privati che l'acquisteranno decideranno come amministrare l'università e
diventeranno proprietari di tutti i beni materiali e immobili
dell'università: i privati stabiliranno anche le tasse universitarie, senza
però alcun vincolo sull'imposizione fiscale. il che vorrà dire tasse
universitarie aumentate liberamente, e che i privati potranno vendere i beni
dell'università in un ottica di profitto che non tiene conto del
miglioramento del servizio universitario.

la struttura didattica dell'università sarà totalmente stravolta. il blocco
del turn over porterà in pochi anni alla chiusura di numerosi
corsi di laurea per l'evidente impossibilità da parte dell'univeristà di
sostituire docenti e personale andato in pensionamento: già ora una buona
fetta della didattica è coperta da ricercatori, il quale contratto non
prevede l'insegnamento. in poche parole lo fanno gratis.
il blocco inoltre toglie ogni speranza a ricercatori e dottorandi e a tutti
coloro che sognano un futuro lavoro nelle università semplicemente perchè
non verranno mai assunti! potranno però essere precari a vita!

altro elemento non trascurabile, nel momento in cui l'università diventi
fondazione, è che verranno naturalmente privilegiati determinati
corsi di laurea che portino benefici ai nuovi proprietari dell'università.
verosimilmente corsi di laurea considerati inutili per gli interessi delle
aziende e società che avranno acquistato l'università verranno rapidamente
chiusi per dirottare personale e fondi a corsi considerati più produttivi.

ma non tutte le università avranno la 'fortuna' di diventare fondazioni e
quindi sopravvivere. le fondazioni nasceranno solo in quei territori dove
c'è una forte presenza di aziende e industrie pronte ad investire. le
università lontane da queste zone come la maggioranza delle università del
sud rischiano l'immediata chiusura.

questo riguarda:

1. gli studenti universitari che rischiano di non poter terminare i
propri studi a causa dell'esorbitante aumento delle tasse
2. gli studenti delle superiori che rischiano di non poter accedere, di
fatto, all'università pubblica
3. i cittadini delle città universitarie che perderanno economicamente
dal declino dell'università
4. l'italia intera perchè il panorama che si prospetta è quello di
avere poche università private di qualità con rette altissime (situate
prevalentemente nel centro-nord dell'Italia) e altrettante poche università
statali di serie b con rette nonostante tutto a livelli più alte di quelle
attuali.

questo scenario non avverrà fra anni, se non si ferma subito questa legge
accadrà tutto tra meno di un anno (basta il voto favorevole del senato
accademico) coinvolgendo tutti. non sarà più garantita un istruzione
superiore difusa ma potranno giovarne solo piccolissime percentuali degli
italiani. non è solo un impoverimento culturale quello a cui andiamo
incontro ma è soprattutto una confitta dei diritti di ogni cittadino.

una volta avviato il processo di privatizzazione dell'università un
eventuale ritorno al sistema statale richiederà anni e sarà tanto difficile
quanto costoso per lo stato e quindi per tutti noi.

è importante in primo luogo informarsi ed informare, portare il problema
all'attenzione di tutti, nonostante il silenzio dei media,
per far sì che siano tutti consapevoli di cosa ci aspetta in futuro.


vi lascio alcuni collegamenti:

per consultare il testo integrale della legge:
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm

per aderire all'appello degli atenei:
http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html

per altre informazioni: http://salvarelaricerca.blogspot.com/

per ricevere informazioni sulle attività svolte a pisa:
http://sinistraper.org/newsletter/user/subscribe.php (la news letter di
sinistra per...)

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